thevoicekw. com - Seminare Speranza: mostra happening dell’artista cinese Cen Long alla Biennale di Venezia 2024

NEWS

Source|thevoicekw.com

7/1/2024

Evento nell’evento, la fondazione Crux Art, in occasione della 60.ma Esposizione Internazionale d’Arte “La Biennale di Venezia”, promuove, a Palazzo Querini, la mostra “Seminare speranza” mettendo in relazione l’arte di Cen Long con il tema della Speranza “Seminare speranza”, mettendo in relazione tale sentimento con il potere assoluto dell’amore, per suscitare fantasie e narrazioni metafisiche e concettuali. Cen Long, nato nel 1957 a Guangzhou, Cina, si caratterizza per un peculiare approccio artistico con stile semplice, pennellate sofisticate, composizione rigorosa, colorazione stratificata e solida. Dopo la mostra all’Accademia Delle Arti del Disegno di Firenze, la mostra di Venezia rappresenta la seconda tappa dell’Italian Cen Long Tour e la più ampia mostra realizzata in Italia. Una mostra che genera sentimenti veri, profondi, che fa riflettere e lascia un ricordo. Nel senso più autentico di questa parola, poiché ricordare significa porre nel cuore e i dipinti di Cen Long arrivano al cuore. Il tema dell’esposizione, la Speranza, rappresenta un archetipo per diverse tradizioni e religioni e, al contempo, è terribilmente di attualità. Una speranza laica, a fronte del difficile momento globale che stiamo vivendo, non puntando all’estrema utopica possibilità di salvezza, bensì all’agognato avvio di un cambiamento che poggi sul concetto di umanità. Le sue opere evocano un senso di chiarezza e serenità incoraggiando a ri-sperimentare l’estetica della tranquillità verso uno stato più fondamentale dell’essere; una pittura colma di mistero, che parla ad ogni fede senza essere collegata ad un credo in particolare e conduce alla condivisione delle sorti dove la bellezza è connaturata all’esistere. “Al centro del mio credo artistico c’è l’imperativo di infondere vita nella tela e vitalità in ogni pennellata – afferma Cen Long -. Questa vitalità, caratterizzata da una manifestazione sfumata di essenza spirituale e cognitiva, riflette la mia convinzione nell’affinità fondamentale dell’umanità con la pace e la gentilezza. Alla luce di ciò, aspiro alla mia espressione artistica per calmarmi come un flusso serenamente chiaro in mezzo alla cacofonia dell’esistenza”… La mostra si propone proprio per la profondità dei significati di innescare una serie di importanti considerazioni che daranno luogo a incontri con importanti relatori che si succederanno da aprile a novembre nei mesi di programmazione della mostra. Cen Long, secondo gli intellettuali cinesi, è considerato l’artista più prestigioso della Cina, il regno di mezzo Chung-kuo; la sua mostra è occasione di riflessione sempre protesa alla speranza, solo bene comune a tutta l’umanità: anche coloro che non hanno nulla la possiedono ancora, può trovare nel titolo dato dal papa al Giubileo, Pellegrini di Speranza, un momento di sincretismo e collegamento tra religioni. Nell’opera di Cen Long troviamo molti elementi presenti nel Purgatorio di Dante. Il Purgatorio in terra dei personaggi rappresentati nei dipinti del Maestro cinese, sono persone umili, intente spesso alle proprie dure attività lavorative che affrontano con fierezza. Nei loro volti la forza della speranza come nel cammino dantesco verso una condizione migliore. Particolarmente sensibile al tema della natura non proprietà dell’uomo, dove esso rappresenta una delle sue meravigliose creature. Venezia rappresenta tutta la fragilità del pianeta e al contempo luogo di riferimento per le migliori soluzioni per un rinnovato spirito di cura e sostenibilità. L’oceano, i mari, la porzione più ampia del Pianeta, rappresentano poi la risorsa più importante per tutte le creature del globo, e il luogo dove l’azione per guidare la transizione ambientale del presente e del futuro è indispensabile. Marco Polo, contemporaneo di Dante, alla cui opera con particolare riferimento al Purgatorio era collegata tematicamente la mostra di Firenze, nei suoi settecento anni di celebrazione nel 2024, se vede il celebre Veneziano andare nel Catai vede ora Cen Long approdare a Venezia per la quinta volta: entrambe vivono il destino di vivere lontani dalla propria patria o, nel caso di Cen Long, esuli in Patria per la sua decisione di vivere in totale solitudine in uno spazio abitato dalle sue tele, dai suoi libri e dalla sua musica. Accomunati dalla speranza e l’auspicio di un Mondo senza frontiere e conflitti. In quest’era dominata dall’incertezza e dalla paura per un domani imprevedibile, l’arte può rappresentare la chiave che ispira speranza per un futuro migliore. Le visite guidate delle 19.30 e 20.30, sono corredate da un concerto: le note musicali risuoneranno come un appello all’armonia per stabilire un contatto emozionale con le opere d’arte, che per Cen Long rappresentano lo strumento che avvolge chi le guarda in un universo rarefatto e lontano dalla cacofonia che ci circonda.