Juliet - “Seminare Speranza” la grande monografica di Cen Long alla Biennale di Venezia 2024 propone l’evento di presentazione in anteprima del documentario \”Speranze dal Sottosuolo\”

NEWS

Source|Juliet

8/30/2024

In occasione della 81° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica La Biennale di Venezia 2024, la mostra “Cen Long: Seminare Speranza,” curata da Metra Lin e Laura Villani, ha presentato con il sostegno del Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, l’anteprima del cortometraggio “Speranze dal Sottosuolo”, diretto da Valerio Finessi e prodotto da Vanni Sgaravatti.

Il cortometraggio “Speranze dal Sottosuolo” ha dimostrato un legame speciale con il tema della speranza che guida la mostra Cen Long e il cammino delle persone più fragili e meno fortunate poste di fronte a insormontabili problemi burocratici.

La presentazione si è tenuta venerdì 30 agosto alle ore 18.00 a Palazzo Querini San Barnaba, presso la Fondazione Ugo e Olga Levi, Calle Lunga San Barnaba, Dorsoduro 2691, Venezia. Metra Lin e Laura Villani, curatrici del Cen Long Italy Exhibition Tour, hanno aperto la serata con gli interventi di Vanni Sgaravatti, produttore esecutivo del cortometraggio, Lucia Zanardi, responsabile Inps Bologna, e Piero Pellegrini, ideatore di Casa di Anna.

Il documentario descrive il progetto “Cura delle relazioni per la prevenzione del disagio”, presentando una serie di esperienze vissute dai volontari, riportate in interviste ai protagonisti del progetto, realizzato a Bologna con il sostegno del Cardinale Zuppi, la promozione da parte dell’Odv sanitaria Sokos e del Centro medico legale di Inps. Il lavoro evidenzia l’impatto del “dolore burocratico” sul disagio sociale e sanitario, e come le fratture tra norme e bisogni sociali possano essere ricomposte grazie alla collaborazione tra istituzioni e volontariato.

Dalle storie più drammatiche a quelle che mostrano un male di vivere diffuso, emergono vari tipi di invisibilità e mondi diversi che si intersecano in una battaglia quotidiana al confine della nostra comfort zone, che riteniamo possa proteggerci dal dolore e dove norme e burocrazia tendono a deresponsabilizzarci dall’assunzione decisioni e comportamenti risolutivi. I volontari, rappresentanti delle istituzioni, persone fragili interagiscono in un contesto in cui trovare soluzioni tra speranze e delusioni che si alternano ora dopo ora. Da Bologna, luogo di sperimentazione del progetto, ci si rende conto come ogni quartiere della città rappresenti un punto di vista sul mondo, un caleidoscopio spesso di disagi, ma anche di mille colori di intensità umana.

Il progetto ha una particolare affinità con l’intento filosofico di Seminare Speranza che Cen Long vuole comunicare con le sue opere, poiché entrambi mettono al centro l’idea di coltivare la speranza come atto di resistenza e trasformazione. “Seminare Speranza” propone una riflessione profonda sulla capacità umana di trovare luce anche nelle situazioni più difficili, affrontando le sfide della vita con perseveranza e fiducia. “Speranze dal Sottosuolo” documenta le esperienze di individui che senza un aiuto non sarebbero in grado di superare le difficoltà nell’interagire per l’applicazione dei propri diritti con Istituzioni considerate irraggiungibili, mentre cercano di costruire un futuro migliore.

Il cortometraggio “Speranze dal Sottosuolo” ci comunica come le profonde fratture tra applicazione delle norme e bisogni sociali possano essere ricomposte grazie alla collaborazione tra istituzioni e volontariato, mostrando che si possano costituire circoli virtuosi di supporto reciproco e cura delle relazioni anche nei contesti più complessi prevenendo il disagio attraverso l’adozione di un approccio etico e responsabile.

Le storie raccontate nel documentario riflettono l’essenza del seminare speranza: un processo che richiede pazienza, impegno e la capacità di accettare il diverso da noi e vedere al di là delle difficoltà immediate. Emerge l’importanza di coltivare relazioni significative e sostenere i più vulnerabili, come parte di un più ampio sforzo per costruire un mondo più giusto e compassionevole.