italialaica - Biennale d’Arte di Venezia 2024, gli eventi da non perdere
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4/16/2024
Sono i giorni dell’apertura della 60esima Biennale Arte di Venezia e il calendario è fitto di eventi tra performance, festival e mostre
Sono tantissimi gli eventi veneziani in programma durante la Biennale Arte 2024: oltre alle esposizioni legate ai temi della migrazione e dell’incontro con l’altro, come la mostra di 10 artisti internazionali nel Ghetto, ci sono anche fusioni tra diversi linguaggi artistici, come nel caso del Festival Internazionale di Media Art CYFEST 15. Ecco una selezione di eventi per avere un’idea delle proposte disponibili.
Gli eventi collaterali alla Biennale d’Arte di Venezia 2024
Iniziamo dal MoCA di Shanghain, in collaborazione con la Venice International University, che dal 17 aprile presenta una grande mostra collettiva intitolata Travellers Mirror Cities, ispirata alle tematiche della 60esima Biennale di Venezia Stranieri ovunque.
Fino al 18 maggio la mostra propone le opere di alcuni dei più interessanti artisti contemporanei cinesi e italiani, creando un dialogo tra due mondi artistici che sembrano condividere un comune sentire sull’umanità e sul suo rapporto con il mondo.
La Galleria Giorgio Franchetti, alla Ca’ d’Oro, grazie alla collaborazione tra i Musei Nazionali di Perugia – Direzione regionale Musei Umbria e la Direzione regionale Musei Veneto, ospiterà una mostra straordinaria dal 17 aprile al 16 giugno 2024 con alcuni capolavori della Galleria Nazionale dell’Umbria dei maestri italiani della seconda metà del Novecento.
Si tratta di opere di grandi artisti del passato come Duccio di Boninsegna, Gentile da Fabriano e Giovanni Baronzio dialogheranno con le creazioni di artisti contemporanei come Alberto Burri, Gino De Dominicis e Michelangelo Pistoletto, tra gli altri. Questo incontro tra antico e moderno sarà un percorso unico attraverso sei dialoghi ispirati dall’uso dell’oro.
Da non perdere è il CYFEST, uno dei principali festival internazionali di Media Art dell’Europa orientale che giunge a Venezia in occasione della Biennale prima di continuare il suo viaggio a New York.
Fondato nel 2007, il festival mira a esplorare il dialogo tra i linguaggi visivi e le culture tecnologiche, promuovendo la collaborazione tra artisti, curatori, educatori, programmatori e attivisti dei media. La mostra mette in luce la vulnerabilità e la fragilità dell’essere umano attraverso la fusione tra arte, tecnologia e scienza.
La Fondation Valmont ha come missione principale la promozione dell’arte in tutte le sue forme, abbracciando i valori e le opportunità offerti da Valmont – la società madre: qualità, estetica, generosità e sostenibilità.
Il presidente di Valmont, Didier Guillon, ha sempre cercato di superare i confini del settore cosmetico, stabilendo legami con il mondo artistico. La Fondazione, che porta lo stesso nome, ospita ora la mostra ULYSSES. We are all Heroes, dal 20 aprile 2024 al 23 febbraio 2025, nel suggestivo Palazzo Bonvicini, un’elegante dimora rinascimentale costruita nel pieno stile del Cinquecento.
Questa mostra rievoca lo spirito del poema epico di Omero, l’Odissea, nell’ambito del nostro mondo contemporaneo, tramite le opere di quattro artisti internazionali: Gayle Chong Kwan, Stephanie Blake, ISAO e Didier Guillon.
A Palazzo Querini, Fondazione Ugo e Olga Levi, nel contesto della 60° Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia, dal 20 aprile al 24 novembre 2024, sarà ospitata l’esposizione dell’artista Cen Long. Le opere di Cen Long, profondamente radicate nell’essenza dell’esistenza umana, ritraggono individui che perseverano con fermezza, superando le sfide della vita. Attraverso umili figure umane ed animali, l’artista dipinge un mondo permeato da un amore eterno e sincero.
Il 21 aprile 2024, nel suggestivo contesto del Ghetto di Venezia, si inaugura una rassegna di arte contemporanea dedicata ai temi della migrazione e dell’incontro con l’altro.
Dieci artisti internazionali esporranno le loro opere in tre diverse location all’interno del secolare Ghetto: lo Spazio Ikona, lo Spazio Lab e lo Spazio Azzime. Questo evento si lega strettamente alla storia dell’intera area di Cannaregio, dove sorse nel 1516 il Ghetto, simbolo di segregazione degli ebrei senza diritto di cittadinanza nella Repubblica veneziana.
Oggi, l’esperienza culturale di quei viandanti stranieri e migranti ci offre un prezioso esempio di convivenza e arricchimento reciproco. La mostra, curata dalla Direttrice del Museo ebraico di Venezia, Marcella Ansaldi, è promossa e organizzata dalla Comunità ebraica di Venezia con Opera Laboratori e Shifting Vision e si concluderà il 27 ottobre 2024.
Qatar Museums presenterà una grande mostra in occasione della Biennale di Venezia, intitolata Your ghosts are mine: Expanded Cinemas, Amplified Voices, in programma presso ACP–Palazzo Franchetti dal 19 aprile al 24 novembre 2024. L’esposizione offrirà una rappresentazione delle visioni di registi e videoartisti provenienti dal Medio Oriente, dall’Africa e dal Sud-Est asiatico, esplorando temi legati alla vita quotidiana, alla memoria, alle migrazioni e agli esili.
L’Abbazia di San Gregorio sarà sede, dal 16 al 30 aprile 2024, di una mostra anticipatoria di Wadi AlFann, una nuova destinazione per l’arte contemporanea ad AlUla in Arabia Saudita. Questa esposizione presenterà una serie di rendering, disegni, maquette e interviste, offrendo uno sguardo sul progetto di land art che si estenderà su 65 kmq.
In concomitanza con la Biennale di Venezia, GLASSTRESS tornerà nella sua sede originale, la vecchia fornace sull’isola di Murano, con un’incursione presso la Tesa 99 dell’Arsenale Nord, dal 18 aprile al 25 agosto 2024.
Questa mostra, intitolata in omaggio a Fellini, sarà arricchita da due grandi installazioni inedite nella Tesa 99, oltre a un’opera monumentale di Koen Vanmechelen e un’installazione di Sabine Wiedenhofer.
Infine, dal 18 aprile, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta un nuovo progetto dell’artista, danzatrice e coreografa coreana Eun-Me Ahn intitolato Pinky Pinky Good: San Giacomo’s Leap into Tomorrow, sull’Isola di San Giacomo nella laguna di Venezia.
Questo progetto offre ai visitatori l’opportunità di tornare sull’isola, attualmente in restauro e destinata a diventare la terza sede della Fondazione, con apertura al pubblico prevista nel 2025.
Pinky Pinky ‘Good è un rituale collettivo e trasformativo di benedizione, ispirato alla tradizione sciamanica coreana e pensato appositamente per l’Isola di San Giacomo.
Eun-Me Ahn invoca gli spiriti del passato su un’isola che, in diverse epoche, ha ospitato un antico monastero e una guarnigione militare dell’era napoleonica, celebrando la sua nuova vita come spazio dedicato all’arte contemporanea.