SMALL ZINE - CEN LONG. LA LUCE DELLE STELLE
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Source|SMALL ZINE|Newsroom
5/6/2022
L’appuntamento per l’Opening di LA LUCE DELLE STELLE, la personale di Cen Long è nel nuovissimo Spazio Eventi Manganer a partire dalle 18.30 venerdì 6 maggio. Dopo le esposizioni alla Chiesa dei Cavalieri di Malta e alla Scala Contarini del Bovolo le opere di Cen Long tengono a battesimo lo Spazio Eventi Manganer a due passi dal frequentatissimo Campo Ss. Apostoli, nell’angolo fra il Campo drio la Chiesa e la calle del Manganer che ci introduce nella direzione della Scuola Grande di San Marco e di una Venezia meno percorsa dai grandi flussi turistici. La curatrice è Metra Lin che da decenni è conoscitrice profonda dell’opera di Cen Long e che si dedica con competenza e grande passione alla divulgazione della sua arte.
Si tratta di una Mostra di grande interesse, che resterà allestita dal 6 maggio al 26 giugno, che non mancherà di stupire positivamente il pubblico: grandi tele di pura pittura, solide nella costruzione e libere nella pennellata fluida assai distanti dall’immaginario dell’arte ufficiale cinese novecentesca, così come dal distacco polemico delle ultime generazioni, spesso orientato al concettuale. Le sue sono figure dal modellato plastico, in costante dialogo con il Rinascimento toscano; tessiture corali dalle profonde reminiscenze occidentali; una spiritualità diffusa che, pur non collegandosi direttamente agli stilemi del cristianesimo, ne veicola contenuti di attesa ed illuminazione che, come scrive la critica Francesca Brandes: “rappresentano un’umanità senza connotazioni storiche e in cammino; uomini e donne colti nella semplicità di un auspicio, sotto al cielo stellato; pescatori, pastori, una formidabile Maternità”.
Immagini potenti, una mostra da vedere, nel nuovo Spazio Eventi Manganer a Cannaregio 4516 | Ss.Apostoli – Venezia. Calle del Manganer è un toponimo che ritroviamo tuttora in alcune strade di Venezia, a Cannaregio, nella zona di santi Apostoli, e a San Polo, vicino a Ruga Rialto dove una laterale di calle S. Matio è calle del Manganer. Ai tempi della Serenissima i Manganeri erano gli artigiani che rifinivano i tessuti di lana e seta per renderne liscia la superficie. Il nome derivava dallo strumento che usavano, il mangano, un macchinario a forma di grande ruota che serviva appunto a dare lucentezza ai panni. Lo Spazio, pur inserendosi nell’offerta delle locations espositive cittadine, intende instaurare un dialogo con tutte le tipologie di iniziative culturali, dalla presentazione di libri a piccoli performance musicali e con una particolare attenzione all’artigianato veneziano di alto livello.
“Cen Long – scrive nel suo saggio introduttivo alla Mostra, la curatrice Metra Ling – ha dedicato il lavoro della sua vita a un’esposizione dell’essenza dell’umanità. Si batte per un ideale: annunciare i significati più profondi con i metodi stilistici più vicini alla vita reale, e in tal modo rendere la sua opera d’arte un ponte per comunicare profondamente con qualsiasi pubblico. È questo obiettivo fondamentale che guida la sua esistenza nell’esprimere intuizioni artistiche attraverso una tecnica realistica; attraverso l’intelligibilità universale di questo stile il pubblico può facilmente “essere catturato” attraverso la tela e attraversare l’universo dei valori estetico-morali: amore, gentilezza, speranza e forza. Attraverso lo stile di Cen Long, la filosofia di fondo e uno sforzo instancabile, arriviamo a capire le sue vere intenzioni: egli aspira a dipingere “stelle guida” per l’era della modernità, per aiutarci a recuperare speranza e pace dal rumore e dalla furia del nostro tempo”.
Cen Long Nato nel 1957 a Guangzhou, Cina. Il suo approccio artistico consiste in uno stile semplice, pennellate sofisticate, composizione rigorosa, colorazione stratificata e solida. Queste tecniche generano grande forza nei suoi dipinti; ogni pezzo contiene un significato più profondo sotto le sue qualità superficiali. Insieme, questi attributi esprimono valori che possono resistere alla prova del tempo e affascinare l’immaginazione. Le sue opere evocano un senso di chiarezza e serenità nello spettatore, incoraggiando chi è gravato dal trambusto della vita moderna a ri-sperimentare l’estetica della tranquillità, per tornare ad uno stato più fondamentale dell’essere.