E Nordest - Cen Long. Invisible Passages A Connection Between That Which Is and That Which Has Always Been
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Author | Newsroom
4/24/2022
Cen Long il confine invisibile della grande arte
Se uomo e natura si toccano, diventano accessibili i confini della terra. Accessibili per esperienza diretta, per comunione. Accessibili e autentici. Invisible Passages, la personale dell’artista Cen Long nella meravigliosa sede espositiva della Scala Contarini del Bovolo, a Venezia, colpisce appunto per l’autenticità dell’assunto e la forza delle immagini. Nelle intenzioni della curatrice Metra Lin, una manifestazione di purezza e di grazia che trascende i secoli; dal punto di vista del pubblico, un’esperienza squisitamente spirituale.
Cen Long e le sue tele
Le opere di Cen Long – grandi tele di pura pittura, solide nella costruzione e libere nella pennellata fluida – sembrano assai distanti dall’immaginario dell’arte ufficiale cinese novecentesca, così come dal distacco polemico delle ultime generazioni, spesso orientato al concettuale: le sue sono figure dal modellato plastico, in costante dialogo con il Rinascimento toscano; tessiture corali dalle profonde reminiscenze occidentali; una spiritualità diffusa che, pur non collegandosi direttamente agli stilemi del cristianesimo, ne veicola contenuti di attesa ed illuminazione.
Cen Long e l’esistenza
È come se l’artista trapiantasse gli umori dell’esistenza in un terreno antico, utilizzando un linguaggio che esula dalla realtà contemporanea: un’umanità senza connotazioni storiche e in cammino; uomini e donne colti nella semplicità di un auspicio, sotto al cielo stellato; pescatori, pastori, una formidabile Maternità.
Tintoretto “sposa” Cen Long
A rendere ancor più preziosa l’occasione, la presenza a Palazzo Contarini – in dialogo con le tele di Cen Long – del Paradiso di Jacopo Tintoretto (oltre ad altre opere del quindicesimo e sedicesimo secolo, tra cui un dipinto di Lorenzo Lotto e alcune sculture policrome in legno). La luce – teatrale, avvolgente – è la medesima: luce che trafigge la notte impaurita, che abbaglia in pieno giorno. Luce come cascata di stelle, luce che scava le ombre e fa risaltare il biancore dei corpi, il latteo seno delle donne.
Lo spaesamento
Metra Lin, da decenni conoscitrice profonda dell’opera dell’artista, ha raccontato, in una serata commossa e partecipe, che le opere raccolte in questa personale sono scaturite, soprattutto, dallo spaesamento pandemico, dall’inattesa comunanza dei destini, dall’incredulità. Cen Long, del resto, da molti anni ha scelto di lavorare in quasi totale solitudine.
Chi è Cen Long
Nato nel 1957 a Guangzhou, la più grande città costiera del sud della Cina, avversato dal Regime, Cen Long ha lasciato la carriera accademica per proseguire la propria opera con maggior libertà. La sua vita è stata segnata dal suicidio del padre, Cen Jia Wu (1912-1966), celebre antropologo e storico. Un ambiente familiare stimolante (anche la madre, Feng Lai Yi, è un’intellettuale) lo indirizza ben presto a studiare arte, filosofia e tradizioni dell’Occidente; una preparazione di base che influenzerà le modalità esecutive di Cen Long, così come la simbologia dei suoi lavori.
Il risultato è una pittura dai tratti panici, colma di mistero, che parla ad ogni fede senza essere collegata ad un credo in particolare.
Contano gli invisibili passaggi che le opere suscitano, l’infinita condivisione delle sorti, la bellezza connaturata all’esistere, perfetta nel suo essere limitata.
Il rifarsi a Spinoza
Affermando con Spinoza «Intendo per perfezione solo l’essere», Cen Long identifica nello smarrimento del quotidiano, nelle azioni più oggettive come nella visione di gruppo, ciò che realmente non si può dimenticare. Il mondo è quindi connesso poeticamente, nonché connesso e fragile. I protagonisti delle sue tele richiamano una vita d’altrove, più modesta, tutta rivolta a cogliere i segni del cielo.
Cen Long e la bellezza che viene dalla Cina
C’è voluta la convinzione ferma, la dedizione assoluta di Metra Lin per far uscire dalla Cina i bellissimi quadri di questo artista prolifico e solitario, eterodosso, controcorrente. Un lavoro continuo, che la curatrice di Taiwan svolge portando per il mondo il suo messaggio di umanità, di tensione mistica interculturale. La sua libertà non censurabile.
Una scintilla di speranza ci giunge dalla forza resistente, epica di Cen Long. Incredibilmente, nonostante tutto, frutto dei tempi.